CLEMENTE BUSIRI VICI

ARCHITETTO

STAMPA

AD Ottobre 2006

LE QUINTE DELL’INVENZIONE

La casa situata in un elegante quartiere romano, si presenta ora con un aspetto purista, essenziale, facilmente intelligibile, animata da un tocco di mistero e mossa da elementi e volumi che danno allo spazio una dimensione estetica oplastica e dinamica. Un palcoscenico di grande evocazione studiato minuziosamente dall’architetto romano Clemente Busiri Vici per accogliere gli oggetti del desiserio, quadri e sculture, del suo committente, un giovane imprenditore colto e appasionato collezzionista d’arte contemporanea.
Busiri Vici ha impostato il suo intervento sui concetti di pianta libera di lecorbusiana memoria, e di open space: bandite le rigidità planimetriche della casa tradizionale, la sua brillante architettura neomodernista si esprime in perfetta simbiosi con le opere d’arte enfatizzandone la presenza con leggere partizioni passanti o formate dagli stessi elementi d’arredo, con ingegnose prospettive ottiche, con inclinazioni, estroflessioni, introflessioni e anche contenute distorsioni dell’involucro, con una ricercata ricognizione illuminotecnica che amalgama oppure contrappone luce naturale e artificiale.
Nel rincorrere le opere d’arte, la stessa architettura si fa arte, o quanto meno assume una specifica, dichiarata qualità estetica. La stessa scala in legno e acciaio, cerniera tra la zona giorno e quella notte, esibisce una dimensione artistica proponendosi come una specie di totem luminoso grazie alle luci di gradini e parapetto e allo scenografico lume di Catellani & Smith appeso a un controsoffitto di forma piramidale. Del resto Busiri Vici ha pensato ogni percorso e ogni ambiente come una piccola promenade artistique, includendo in questo termine anche i pezzi di design che articolano l’arredamento e definiscono degli spazi. Così mentre De Chirico, Balla, Villeglè, Turcato, Corpa stabiliscono la dominante della casa, gli arredi servono a differenziare gli spazi: il divano Flap di Francesco Binfarè per Edra e la libreria in legno nella zona Tv delineano per esempio il living staccando percettivamente, ma non spazialmente, dall’area pranzo presidiata da un tavolo Tulip di Eero Saarinen contornato dalle sedie S-chair di Tom Dixon. Abbiamo preso in esame soggiorno e pranzo perchè qui il genius dell’arte si manifesta anche nel rapporto tra interno ed esterno, un tema caro all’architetto romano, con le finestre di grandi dimensioni che si trasformano in quadri, in godibili vedute paesaggistiche, mutevoli secondo l’ora e la stagione.
A questa attenzione per l’arte fa riscontro una cura altrettanto puntuale per i fattori che rendono piacevole, rilassante la scena domestica e la sua percezione. I materiali, per esempio, che Busiri Vici ha scelto tra quelli naturali come pietra e legno. O il senso di continuità affidato a soluzioni graficomateriche. Le stesse linee presenti sulle porte in vetro satinato disegnate dall’architetto, che distinguono cucina e soggiorno, si ritrovano nelle bisellature del rivestimento del bagno e nelle diverse tipologie di pavimentazione. Oppure, ancora certi attrattori emozionali qual è il camino del soggiorno, il cui profilo ortogonale sembra ingentilirsi in forme biomorfe quando le fiamme sono accese e la loro luce lo modella. L’esito di questa visione progettuale  è una casa che coniuga nitida visibilità e atmosfere avvolgenti, un ambiente in cui l’esplorazione sensoriale è di continuo stimolata da segni, colori, materiali e accostamenti insoliti che “rivoluzionano” i canoni decorativi. Ovunque Busiri Vici si diverte a sovvertire la convenzione: nella sala da bagno, ai sanitari di design oppone l’onirismo pop dei quadri di Mario Schifano; in cucina inserisce tele e sculture come per ribadire la valenza culturale insita nella preparazione del cibo; e lo stesso procedimento sincretico adotta, seguendo una tendenza in via di affermazione tra i collezionisti, per le librerie, caratterizzate da un modulo quadrato, che così divengono una sorta di micromusei.
A rendere ulteriormente confortevole, oltre che inedita e avveniristica, la vita domestica è l’introduzione della domotica. Un impianto home automation di ultima generazione (AMX e Lutron), studiato da Fabio Concezi, ingegnere, e in rete 24 ore su 24, consente, insieme alla sorveglianza dell’abitazione, la telegestione di elettrodomestici, luci, sistema d’allarme, serrande…
Come dire una casa pensata per “domenticarsene” e darsi interamente all’emozione artistica.